giovedì 29 aprile 2010

Baustelle i mistici dell'occidente 2010


Mi trovavo in quel di Rimini, proiettato fra la ricerca di me stesso, scosse culinarie che erano il mio chiodo fisso, del tipo la piedina con il prosciutto crudo o con la salsiccia, ed intanto mio padre mi aizzava con la sua batteria battendo sulle pelli ritmi Surf e di quel Bitt (il Beat italiano) che tanto hanno prodotto gruppi come Rokes, Bisonti, Ribelli e Nomadi. In tutta questa mistura lisergica con la saliva alla bocca mi ricordo dei Baustelle con il nuovo singolo gli Spietati. Non vedevo l'ora di ascoltare il disco, il singolo (gli spietati per l'appunto) mi aveva deluso tantissimo, già vedevo allontanasi i pianti fatti con Amen o gli sguardi ammiccanti alle ragazze con Cinecittà, Sergio...no non era possibile il disco non poteva e doveva essere una ciofeca del genere, la ribellione interiore, anche quando in macchina con il mio garager preferito al grido :"Come il Falco e la rugiada", cercavo di trovare il bello, bene forse lo stavo trovando a risentirlo una seconda volta i rokes si facevano belli e Bianconi sembrava far l'occhiolino.
La svolta arriva quando per la prima volta ascolto il disco in negozio, fra un: "lei lavora qui?" e "Scusi dov'è il bagno" sento distrattamente Indaco, bello...Rachele che amoreggia e basta capisco solo questo, m'incuriosisce, vado avanti arrivano le Rane e lì muoio, ecco ecco sta arrivando la canzoncina per sentirmi bello di fronte alle ragzze sui 25, la provincia che non c'è più quanta è bella Milano cosmopolita, il Montenegro che figo. C'é! Bianconi non delude, il mio Gainsbourg con il tremolio e la sua copia dei Vaselines, colpisce, che bello, il sesso bello bello!!! Bianconi poco prima con il suo S.Francesco ricordava nuovamente il ciuffo di De Andrè e ci sta, anche se mi spacca un pochino le palle, ma questo me ne accorgo dopo aver ascoltato 10 volte le mie Rane. Il 19 Aprile li ho visti dal vivo, e Follonica ha totalmente cancellato le mie idee su Piero Ciampi e Baustelle. la mia teoria su Morricone si rivela nel disco, con l'apparizione sul palco dell'Alcatraz di una cover del genio italico, ma questa vuol dire poco, è la decadenza del maestro che si recupera, la decadenza di Metti una sera a cena, le fotografie di una Signora per bene, Il Clan dei Siciliani, in tutta la struttura ossea di questo disco, esplodono Groupies e la Bambolina.
Insomma i Mistici dell'occidente si rivela quello che è, citazioni-citazionismo, elegante, scientifico, spudoratamente senza remore, quello che sono i Baustelle è questo, la cultura o la coltura, non fa differenza, nudi cantano paranoie su paranoie, ma senza noia, ma con cognizione. Alla fine sono un esempio di resistenza alla merda.
9/10